Ho ricevuto alcuni commenti su Linkedin (di cui ringrazio), che mi permettono di rendere più esplicito quanto già contenuto nel mio post Linkedin e nella pagina di www.ridef2.com cui rimandavo (in entrambi si parla di riduzione di “cost to efficiency program administrators of saving a kilowatt-hour).
Cito nuovamente dal rapporto del gruppo di ricerca dell'LBL di cui fornivo il link nei post: “We collected and analyzed more than 5,400 program years of data collected in 36 states from 78 administrators of programs funded by customers of investor-owned utilities. These administrators provide efficiency programs to customers of investor-owned utilities that serve about half of total U.S. electricity load. .. We find that the cost to efficiency program administrators of saving a kilowatt-hour (kWh) averaged $0.028/kWh over the five year period. The average program administrator cost of saved energy (PA CSE) declined from $0.044/kWh in 2009 to $0.023/kWh in 2011 and then rebounded slightly to $0.028/kWh in 2013 ...” Il grafico del post precedente viene da un aggiornamento LBNL presentato sotto forma di slides che include dati fino a inizio 2016. Il rapporto LBNL analizza il costo per gli “amministratori di programmi di efficienza” e non il costo da altri punti di vista (ad es. utente domestico o società intera). Gli amministratori di programmi di efficienza sono o le aziende elettriche e del gas direttamente o amministratori cui esse hanno delegato tale incarico. I programmi possono consistere in incentivi economici a chi realizza misure di efficienza (miglioramento comportamento termico superfici opache e trasparenti, impianti o elettrodomestici a maggiore efficienza), formazione di operatori qualificati, accompagnati da campagne d’informazione, tariffe progressive col consumo, messa a disposizione di dati chiari e frequenti sui consumi,… I costi visti dal punto di vista dell’amministratore sono le risorse economiche impegnate dall’amministratore in queste attività: gli incentivi, le ore uomo per training, amministrazione…). I benefici sono i costi evitati dalla utility per fornire energia al sistema da fonti convenzionali o rinnovabili se questa non fosse stata risparmiata (i costi capitali per la generazione, il combustibile,..). In una configurazione di Integrated Resource Planning la utility pr soddisfare le richieste dell'insieme dei consumatori sceglierà un mix di risorse, privilegiando quelle di costo minore, spesso essendo tra queste l’energia risparmiata. Il rapporto citato trova che costi per gli amministratori di programmi di efficienza stanno calando, il che è importante in un mix in cui stanno calando i costi delle risorse convenzionali – causa bassi prezzi dei fossili – e delle risorse rinnovabili – causa progressi tecnici e di gestione e incentivi federali o statali - . Il contesto europeo di unbundling (separazione verticale) delle attività di generazione, trasmissione, distribuzione e vendita ha reso difficile o impossibile per le utilities vedere e utilizzare questa possibilità di scelta ottimale delle risorse, ed è una delle critiche a questo tipo di organizzazione del settore energia. Ne ho scritto nel periodo in cui la liberalizzazione e l’unbundling sono stati introdotti in Italia, suggerendo vie legislative e regolative per attenuare almeno in parte questi effetti negativi, tra cui un mandato al regolatore di promuovere efficienza attraverso la regolazione tariffaria (legge 481/95). Per chi è interessato a maggior dettaglio accluderò una bibliografia. _________________________ Come detto, il rapporto LBNL analizza il costo per gli “amministratori di programmi di efficienza” e non il costo da altri punti di vista (ad es utente domestico o industriale – participant - o società intera). A seconda del punto di vista considerato i costi e benefici sono diversi. I regolatori USA utilizzano dei “cost-benefit test” in cui è esplicitato il tipo di costi e benefici da considerare a seconda del punto di vista Ricordo qui di seguito alcune definizioni: Participant Test The Participant Test measures the difference between the quantifiable costs incurred by a participant in a DSM program and the subsequent benefits received by that participant. The benefits of participation include the reduction in the customer’s utility bills, any incentives paid by the utility or other third party, and any federal, state, or local tax credits received. The costs to a customer include all out-of-pocket expenses incurred by the customer as a result of participating in the program, such as the cost of equipment purchased as well as any ongoing operation and maintenance costs. Utility Cost Test The Utility Cost Test is another comparison of costs and benefits. In this case, as in most, the benefits are the result of avoided costs (fuel, operating, and capacity costs) saved by conservation. The costs are utility costs associated with running the DSM program (rebates and administrative costs). Total Resource Cost (TRC) Test The Total Resource Cost (TRC) Test (also called the All Ratepayers Test) compares the total costs of a DSM program (including costs incurred by the utility and the participant) and the avoided costs of energy supply.
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L. PaglianoProfessor of Advanced Building Physics, Director of end-use Efficiency Research Group Categories
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March 2022
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