Molte città nel mondo (Parigi, Berlino, Vienaa, Bogotà, Oakland...) e intere Nazioni (New Zealand e in nuce, Francia) stanno creando rapidamente semplici ed efficaci infrastrutture ciclabili per permettere mobilità nel deconfinamento ed oltre senza intasare le strade di auto e i mezzi pubblici di persone. Un gruppo di associazioni e ricercatori hanno inviato al Governo Italiano una lettera per avvisare del rischio di paralisi e aumento dell'inquinamento e proporre un tavolo di lavoro tecnico per la realizzazione ordinata di tale infrastruttura di emergenza in tutta Italia. Tra i promotori: Prof. Lorenzo Pagliano, Politecnico di Milano; Prof. Federico Zanfi, Urbanista, Politecnico di Milano; Paolo Bozzuto, Ricercatore, Politecnico di Milano; Prof. Lorenzo Fabian, Urbanista, IUAV Venezia; Prof. Stefano Munarin, Urbanista, IUAV Venezia; Prof. Paolo Pileri, Politecnico di Milano, Urbanista, responsabile scientifico progetto VENTO; Dr. Francesco Pittau, ETH Zürich, Chair of Sustainable Construction. La trovate qui Parigi ha completato (prima della emergenza sanitaria) una rete ben strutturata aggiungendo 400 km di piste di qualità (molte bidirezionali larghe 4 - 5 metri), riducendo velocità a 20 o 30 km/h in larga parte della città, e ora proseguirà con un programma di "urbanistica tattica". Come è stato possibile in poco tempo e con un investimento limitato (70 milioni in 3-4 anni)? Lo racconto in un articolo su qualenergia di gennaio
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L. PaglianoProfessor of Advanced Building Physics, Director of end-use Efficiency Research Group Categories
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March 2022
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